Il limite del mondo, di Barbara Borlini e Francesco Memo (Tunuè), è risultato vincitore per la categoria Young Adult nell’edizione 2025 del Premio Piccolo Galileo, dedicato alla letteratura scientifica per il pubblico giovane.
Il limite del mondo esplora l'impatto del cambiamento climatico con una profondità rara nel panorama italiano. Ingiustizia climatica, razzismo, greenwashing e condizioni di vita e di lavoro estreme diventano parte di una “fantascienza sociale” che fa riflettere. Gli autori hanno dedicato un’attenzione particolare al linguaggio, calibrato con cura senza mai appesantire la lettura, per il pubblico Young Adult in particolare. La componente grafica perfeziona il tutto, amplificando l’empatia e rende l’esperienza ancora più coinvolgente. Emerge la convinzione profonda e sincera e l'unità di intenti di Borlini e Memo nei confronti della causa climatica e dei temi di giustizia sociale.
Il graphic novel nasce da una domanda urgente: «Che cosa stiamo lasciando ai nostri figli?». È costruito come un libro double sided, con due storie che si incontrano al centro: un gesto fisico — ruotare il volume per passare da un racconto all’altro — che richiama l’idea delle molte prospettive possibili sulla crisi climatica e la connessione profonda fra ambienti diversi, dalla città alla montagna.
La prima storia segue Eva, figlia privilegiata di un tycoon, che entra in contatto con alcuni coetanei dei “dulls”, i ragazzi dei sobborghi, oppressi dal caldo estremo. In particolare il personaggio di Adam, rider di colore costretto a lavorare in condizioni insostenibili in una città arroventata, evidenzia in forma narrativa ciò che già purtroppo leggiamo nelle notizie di cronaca e a cui le nostre coscienze sono chiamate a rispondere. Le tavole arancioni e ocra che rappresentano l’esterno contrastano con i freddi bianco-azzurri degli ambienti climatizzati: una frattura visiva che racconta più di molte parole.
La seconda storia si sposta invece in montagna, dove Yves e Wei affrontano l’impatto devastante di un’industria mineraria che usa una retorica "verde" per giustificare il proprio operato. Wei, insofferente all’ipocrisia e alle ingiustizie sociali, guida un gruppo di eco-attivisti, mettendo al centro il tema della responsabilità e della resistenza.
A collegare le due vicende è la figura di Lynn Margulis, con riferimento a una scienziata realmente esistita, collaboratrice di James Lovelock e co-sviluppatrice dell’ipotesi Gaia. Non vogliamo “spoilerare” nulla a chi non abbia ancora letto il Graphic novel, ma il suo ruolo è centrale, e viene introdotto dalla prefazione di Telmo Pievani.
Ė stato di grande ispirazione per Climate comics sapere come gli autori, Borlini e Memo, abbiano trasformato questo lavoro in un punto di partenza per laboratori di worldbuilding rivolti a studenti delle scuole medie e superiori: spazi creativi dove ragazze e ragazzi hanno immaginato scenari climatici presenti e futuri, esplorando soluzioni e allenando uno sguardo critico sul mondo che verrà.
Aggiungi commento
Commenti